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Le 9+1 Verità sui Dipendenti che ti fanno Guadagnare

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Vuoi conoscere le verità per far sì che i tuoi dipendenti ti facciano guadagnare?

Questo per me è come l’argomento delle estetiste abusive….

Il problema guarda, non sono le dipendenti!!!

Allora, il mercato del lavoro in Italia è un mercato particolare, è fatto da persone che non hanno la cultura del lavoro!

E te lo dico da figlio di operai.

Noi siamo cresciuti dopo i grandi soprusi del dopoguerra, dopo lo sfruttamento delle classi minori, dopo aver letto tutti Karl Marx…. siamo cresciuti con i Sindacati che ci hanno detto che noi abbiamo diritti, diritti, diritti, diritti…insomma solo la nuova Miss Italia sarebbe voluta nascere prima! 🙂

Teoricamente tutto questo è giusto e praticamente lo è stato per tanto tempo.

Perché negli anni ’70, negli anni ‘80 bastava che tu producessi qualcosa, qualsiasi minchiata buttassi sul mercato la vendevi!

A quei tempi non era così sentito il problema di dover fare dell’incasso, c’era solamente bisogno di qualcuno che lavorasse e permettesse di portare a casa la pagnotta.

Oggi, a distanza di tempo il mondo è cambiato, il mercato è cambiato!

Il mercato è cambiato e per guadagnare c’è bisogno di professionalità.

Questo nuovo mercato presuppone che ci sia una richiesta diversa in ambito lavorativo, cioè la richiesta di una professionalità.

Una ricerca di certe caratteristiche che il mercato non ti offre.

FATTENE UNA RAGIONE!

Oggi parlavo con un ragazzo che conosco, un ragazzo di 25 anni, molto bravo, che viene in palestra dove vado io.

Questo ragazzo si deve laureare in economia aziendale, gli manca solo la tesi però oltre a studiare,contemporaneamente lavora.

E gli ho chiesto: “Cosa fai ora quando ti laurei?”e lui: “mah, guarda Davide non lo so, quello che mi faranno fare” dice

“guarda, io ho sempre lavorato e mi rendo conto che ormai che sono praticamente alla laurea, perché la tesi è veramente un

pro-forma, quello che ho imparato l’ho imparato perché ho avuto la fortuna di lavorare sempre.

Sono entrato nel mondo del lavoro e ho imparato sulla mia pelle e poi imparando da studente-lavoratore non ho mai avuto l’ansia, il bisogno”.

Beh, questo ragazzo che è un ragazzo valido, molto serio rappresenta la media del mercato italiano.

Cioè, il mercato italiano è fatto da questo, capisci?

E’ fatto da persone che si affacciano al mondo del lavoro non avendo la MINIMA capacità e la MINIMA conoscenza.

Quindi cara mia, il mercato che tu vai ad affrontare è un mercato di merda…

E’ un mercato di merda nel quale le estetiste che escono dalla scuola, la prima volta che fanno una ceretta portano via la pelle e tre vene ed i parrucchieri la prima volta che tagliano qualcosa, tagliano un orecchio invece dei capelli.

Sento già il brusio di insulti di sottofondo da parte delle tue collaboratrici…

Ma credimi è questo il vero grande problema di questo mercato!

E tu ti disperi, ti incaxxi e impazzisci!

I due grandi problemi del mercato del lavoro in Italia

 

Il mercato del lavoro in Italia deve combattere contro due grossi problemi:
➢ l’aspetto professionale
➢ l’aspetto personale

L’aspetto professionale è dettato dal fatto che questo mercato è fatto di persone incapaci.

Incapaci di fare, incapaci di conoscere, persone che sono completamente indietro, persone che non sono affidabili e per com’è il mercato del lavoro in Italia, molto ingessato, molto imbalsamato, tu sei costretta ad assumere, a vincolarti.

Quindi praticamente i primi tempi sei tu che paghi e ci rimetti un sacco di soldi, e quei soldi te li levi di tasca.

Ora, scusami tu collaboratrice, apro una piccola parentesi; perché purtroppo all’interno di questo gruppo di incapaci ci sono persone magari capaci, che però sono una piccolissima parte, sono veramente l’eccezione che conferma la regola e che si sentiranno offese da queste parole.

Io non sono qui per offendere te, perdonami.

Non è questo lo scopo di ciò che scrivo.

Lo scopo è far consapevolizzare alla tua datrice di lavoro che deve stare tranquilla e che non può incaxxarsi se non trova nel mercato ciò che cerca, MA ha bisogno di creare una procedura di formazione interna di queste collaboratrici.

Una parte del lavoro lo potrà fare da sola, una parte del lavoro lo può fare grazie a società, aziende come la mia esternalizzando il lavoro, che le permettono di far crescere il suo staff.

Quindi ovviamente bisogna fare un lavoro in coppia diciamo fra me e te ok?

Dopo questa parentesi, torniamo a te amica mia!

Questo è l’aspetto professionale, difetti professionali di persone che entrano nel mondo del lavoro senza conoscere nulla, senza sapere nulla.

L’aspetto personale invece è dettato dal problema della gestione delle persone proprio a livello umano.

Ci sono individui che non capiscono come interloquire con gli altri e quindi fanno un sacco di fatica.

Questo è secondo me il grande difetto del mercato del lavoro ma anche del mercato degli esseri umani!

Ci sono persone che si incaxxano con i ragazzi giovani perché non arrivano, altre che si incaxxano con i vecchi perché hanno dei retaggi personali e non riescono a portarli sui loro piani di lavoro.

Ci sono persone che si rifiutano sempre (oh, mia suocera è una di queste, quindi…) di capire i punti di vista altrui e quindi scontri su scontri su scontri, punti di vista che non vengono capiti, litigi per niente, tensioni aziendali.

Caxxo, ma siamo qui per fare un business, siamo qui per fare un’azienda, è possibile che noi perdiamo tutto questo tempo a parlare e occuparci di cose che non ci servono, che ci mandano fuori focus, che levano attenzione all’azienda, levano attenzione a ciò che ci fa guadagnare?!

Quindi, se succede tutto questo il problema è sempre alla fonte. ..se tu hai questo problema, questo problema è alla fonte.

Vuoi sapere qual è il problema?

Semplice: non ti hanno insegnato a fare selezione del personale.

Vuoi Guadagnare con il Tuo Centro e con il Tuo Salone?

 

Impara come selezionare e formare le tue collaboratrici

 

Un altro grosso problema è che noi quando entriamo nel mondo del lavoro, in Italia si pensa “Ok io ora lavoro? So già tutto”.
NO!

Questo è l’errore più grande. Ora lavori?

Non sai un caxxo!

E tu, tutti i santi giorni devi dedicare del tempo all’apprendimento, devi dedicare del tempo alla conoscenza, devi dedicare del tempo alla formazione.

Ora, io ringraziando Dio sono in un mercato importante, quello di parrucchieri ed estetiste: un mercato di professionisti che mentalmente è abituato a formarsi, a crescere, che sa che la sua ricchezza nasce dalle sue conoscenze.

E sai bene che quello che vale oggi non vale domani.

Quindi per me trasmetterti questo concetto è sicuramente più semplice in questo momento.

La tua selezione è una selezione sbagliata, che nasce dal “mmmh, a pelle mi stai simpatico”, quindi c’è una scelta emotiva del professionista.

Sbagliatissimo!!!

Non devi scegliere quelli simpatici, devi scegliere quelli bravi, quelli produttivi!

La tua deve essere una scelta di business: devi fare le domande giuste, capire qualcosa di quella persona, devi capire i suoi punti di vista.

Devi capire chi è come persona e come professionista quindi devi chiedergli:

• cosa pensa del lavoro, a cosa ambisce;
• come si parametra al lavoro;
• cosa ha da fare oltre il lavoro;
• dove si vede fra un po’ di tempo, dove si vede fra 5 anni e cosa vuole fare da grande;
• quali sono le cose che gli piacciono di più e quali che gli piacciono di meno;
• quali sono i suoi hobbies;
• quali sono le cose ed i comportamenti che gli danno più fastidio.

Dalle sue risposte intano capisci questa persona che predisposizione ha al lavoro, ok?

Quanto sa del suo lavoro, quanto pensa che ci sia ancora da imparare, cosa pensa di imparare e cosa pensa di insegnare.

Perché se una persona ti dice che ti insegna vuol dire che è presuntuosa e allora di lì capisci di che pasta è fatta.

Queste sono tutte cose che ti permettono di risolvere e di capire in parte il problema.

Perché solo dopo un matrimonio, anche abbastanza lungo, capisci con chi hai a che fare davvero, non so se mi sono spiegato? 😉

Perché le persone oggi sono in un modo e domani sono in un altro.

Ti arriva una ragazza di vent’anni che ha determinate esigenze, a 25 ne avrà delle altre, a 30 ne avrà delle altre ancora e a 35 delle altre ancora.

Quindi queste persone ti potrebbero cambiare se non hanno dei valori umani importanti, se non hanno una certa dignità, se non hanno un certo amore per il proprio lavoro, se non hanno una certa ambizione e se non sono anche in linea con te anche a livello di mission, mission lavorativa.

Cioè se non capiscono che questo mercato ha bisogno di professionisti di un certo tipo!

Ed è inutile che tu ti incaxxi, sai?

Non ti puoi incaxxare con una tua scelta!

Questa persona era così anche prima, non è che ti è cambiata in mano, hai sbagliato la valutazione!

Allora tu mi dirai: “Davide come ti permetti di dirmi che ho sbagliato? Tu non sbagli mai?”.

Caxxo se sbaglio!!!

Sbaglio mille volte ma non me la prendo con lei, me la prendo con me.

Cerco di capire dove ho sbagliato, di correggere, di migliorare quella selezione.

Se un mio collaboratore fa un errore e ti giuro che i miei collaboratori, i miei colleghi, i miei soci ne fanno di errori, anch’io ne faccio di errori..però meno dai, scusa la presunzione 🙂

Io mi incaxxo con me che ho fatto la scelta, mi incaxxo con me soprattutto quando forse non ho fatto l’adeguata formazione, che forse non ho messo insieme i dovuti protocolli.

Quanto tempo dedichi alla formazione?

Sai quante volte mi trovo con tue colleghe che mi dicono :“Ah, il mio collaboratore non capisce una sega!!” E io dico “Sì, ma tu gliel’hai detto?” “Eh no, ma lo deve sapere da sé!” .

Ma come lo deve sapere da sé?

“Ma io gliel’ho detto tre o quattro volte”.

Detto? Cioè tu basi il tuo lavoro sul “detto”?

Noi andiamo a scuola per imparare, ci danno dei libri, ci dicono di prendere gli appunti, di sottolineare, di evidenziare e non impariamo.

E tu pensi che le persone imparino con “detto”?

Tu dovresti avere un libro dei compiti aziendali, un organigramma appeso!

Dovrebbe essere tutto scritto: le parole volano, lo scritto resta!

E tu mi dici “Ma questa è un’azienda piccola, noi siamo artigiani”.

Tu stai facendo un’azienda, stai facendo un business.

Non me ne frega qual è il tuo lavoro e se è grande o se è piccola, ma il tuo culo, la tua vita dipende da queste cose!!!

Ma te la puoi giocare per emotività, per emozione, per condizionamenti personali?

Ma stai scherzando? Ma è così che vuoi morire professionalmente?

E allora non cascare, non cascare in queste provocazioni, non fare questioni personali.

Devi fare un’azienda, non devi fare una guerra!

E quindi devi stare concentrata, devi dare l’immagine giusta.

Perché poi quella tensione, quella mancanza di fiducia, quelle problematiche emotive si riflettono in maniera molto forte, sui risultati dell’azienda.

Ecco che ti dico che non ti devi fare fregare.

Le 9+1 regole per gestire il tuo Team e Guadagnare

 

Quindi ecco cosa devi fare, in quest’ordine mi raccomando:

1. Fai un’accurata selezione della persona e fai delle domande per capire chi è la persona, senza mettere in bocca le risposte, non te le ripeto le domande, scorri sopra, rileggi un attimo;

2. Fai un’adeguata formazione e ricordati che la formazione non finisce mai, dedica sempre del tempo alla formazione, che può essere tempo giornaliero, tempo settimanale, tempo mensile. Ci sono diversi tipi di tempo;

3. Sii sempre d’esempio: fai in modo di saper fare tu ciò che vuoi sappiano fare gli altri per prima. E tu mi dirai: “perché, devo saper fare tutto?” No, ma siccome sei tu l’imprenditrice devi avere un’infarinatura su tutto, devi un pochino avere le idee, perché sennò, se tu non sai tutto, non saprai mai quando questa ha fatto bene o ha fatto male;

4. Non fare tutto tu, delega. Perché sennò è inutile che tu assuma persone. Delega e accertati;

5. Controlla che queste persone facciano risultato;

6. Mettiti nei panni degli altri, capisci;

7. Crea un’armonia aziendale che permetta loro di rendere al meglio;

8. Fai in modo che facciano le cose che sanno fare meglio: mettili nelle condizione di rendere il massimo;

9. Fai in modo di fare meno errori possibile, ok? Quindi non decidere di pancia, per fare in modo di fare meno errori possibile decidi con la testa. A volte aspetta anche un giorno a prendere una decisione, perché quella decisione condiziona la tua azienda.

9 + 1 o decima decidi tu…la più importante: prendi le nove regole precedenti e mettile tutte per scritto.

Crea un manuale a disposizione di tutti, così come fai i corrispettivi, così come fai la prima nota, così come hai le schede tecniche, crea un manuale dove c’è scritto tutte le cose dell’azienda per filo e per segno!

Esattamente come il libretto di istruzioni della tua macchina, del tuo nuovo phon, della tua attrezzatura, del tuo diagnostico.
CREA IL LIBRETTO DI ISTRUZIONI DELLA TUA AZIENDA!

La tua azienda va avanti ed esiste, se tu hai un libretto di istruzioni.

Non fare l’errore che fate quasi tutti, perché io non lo faccio di NON leggere il libretto di istruzioni della mia macchina.

Non fare l’errore di non leggere il libretto di istruzioni del tuo telefonino, io non lo faccio perché io lo leggo!

Quando compri qualcosa di elettronico leggi il libretto delle istruzioni.

La tua azienda è un’astronave, è l’astronave che deve conquistare il mondo e deve conquistare l’universo!

Per fare questo hai bisogno di un libretto delle istruzioni.

Non sai quando leggerlo? Semplice, fai come me, leggi quando sei in bagno, sono grandi momenti di produzione! 🙂

Ciao alla prossima!

Solo per Estetiste&Parrucchieri che vogliono essere Imprenditori.

D.

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